GIANNI DE TORA |
CARTELLE /mostre collettive |
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1998 ''Chiodo Fisso'' (nell'ambito della Milano Art Days) - Galleria Milan Art Center - Milano, 6-9 ottobre e 19 ottobre |
ARTICOLO DI ANTONELLA MICALETTI SULLA RIVISTA ''TERZOCCHIO N. 90'' DELL'OTTOBRE 1998 |
Milano . Milan Art Center Chiodo Fisso I 18 lavori presenti in mostra ruotano ognuno intorno ad un'idea, che è motore dell'opera e tema della mostra. Vi convivono oggetti diversissimi, sia per il risultato estetico che incarnano che per la poetica che essi trasmettono, e proprio quest'ultima, chiodo fisso di esperienze spesso anche di decenni, è il reale centro della mostra. L'oggetto, l'oggettualìtà delle cose, è il chiodo fisso di Paolo Barlusconi. La finestra quello di Giorgio Celon, gli aerei da guerra per Carlo Cirillo, le conchiglie per Gianni D'Anna, l'oriente per Teo De Palma, il cubo e la geometria per Gianni De Tora, i non luoghi per Adriano Di Giacomo, l'eros per Marcello Diotallevi, la tenda per Guglielmo Girolimini, le profezie per Isa Gorini, il volo per Enzo Guaricci, la germinazione per Giovanni Gurioli, i frattali per Haebel, gli insetti per Ruggero Maggi, le pietre per Gianni Marussi, le mappe per Giorgio Nelva, il bianco per Clara Paci, la carta per Adriana Pignataro. L'asse dell'attenzione dei fruitori viene spostato dal piano formale e concettuale a quello intìmo e psìcologico, così che le coordinate della poetica di ogni autore assumono il tono di una analisi autoironica offerta al pubblico come traccia di riflessione sulla realtà. Viene definito chiodo fisso il pensiero poetico ed artistico di ognuno dei 18 autori, così che la ricerca concettuale, poetica e tecnica viene decantata, alleggerita ma non per questo impoverita: la nota ironica, piuttosto, si ripropone in questa mostra come strumento critico lucido e diretto. L'alleggerimento della complessità della ricerca artistica mira, piuttosto, a rafforzare il legame tra opera e fruitore, rendendo solo più intimo e perciò più autentico rispetto ad una ricezione affidata soltanto al filtro della critica. Mirando, pertanto, al nucleo più vero del lavoro, alla spinta personale e psicologica di ogni autore, attraverso una nota di leggerezza e di ironia, la mostra apre ogni lavoro ad una ampia possibilità di relazione rispetto a tutti gli altri lavori, ma soprattutto rispetto all'esistenza, spostando il proprio centro di gravità dall'esclusivo territorio critico-estetico. Il progetto della mostra rivela il pensiero di Ruggero Maggi, che ha fatto della relazionalità e dello spostamento continuo di sistemi e ambiti di ricerca il nucleo della sua ricerca. |
il foglio di presentazione |
ARTICOLO DI ELA CAROLI SUL QUOTIDIANO ''CORRIERE DEL MEZZOGIORNO'' DI NAPOLI DEL 2 OTTOBRE 1998 |
Il '' Chiodo fisso'' di Gianni De Tora Gli artisti e le loro manie: «Chiodo fisso. Fissazioni personali in forma d'arte» sarà la mostra di punta dei «Milano Art Days», giorni di apertura speciale delle gallerie milanesi dal 6 al 19 ottobre. Nella collettiva che si terrà al Milan Art Center, il pittore napoletano Gianni De Tora sarà incluso, sotto il simbolo del compasso, per la sua ''maniacale'' affezione alle forme geometriche. Fu infatti negli anni Sessanta uno dei fondatori del gruppo partenopeo «Geometria e ricerca», con Carmine Di Ruggiero, Renato Barisani e Guido Tatafiore. Con lui ora espongono una ventina di artisti, scelti tra i più «fissati» d'Italia: tra essi Haebel, Maggi, Diotallevi, Celon, Pignataro, De Palma, Barlusconi e Paci. |
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